GRADINI
Ero la vasca da bagno
sotto i cieli frondosi
quando strappato al sapore di casa
ornai con il pepe
il mio vedovare.
Al ritorno,
la gemma
verace di bergamotto
che per il profumo
patisce l'amaro.
Ora resto
tra queste mura,
ginestre sul tetto
porta blu mare,
come i gradini di un salire
tradito nella pianura.
Tu mi carezzi
ad uno ad uno
fino all'incanto
del panorama.
/
INCHIOSTRO
Vedi
che gli ordini sono cambiati,
caduti i regni,
i papi sfumati?
Nel fondo solcato
dai terremoti
la pianta di sambuco,
inerme,
fiorisce ancora.
/
MARGINI
Per il bozzolo da scaldare,
sotto una veste colorita,
tanti orli dovette affrontare
nella trama della sua vita.
Come filo perdente al bucare
dell'ago la parte meno appuntita
la mano degli altri l'accompagnò
al punto irrisolto dei margini.
/
Dove saranno
i volti di agosto?
Finestre chiuse.
/
Invano chiedo
allo scrigno d'acqua
la salamandra.
/
Lumi distanti -
nel cielo di Lorica
la via astrale.
/
IL RITORNO
Quel fischio di ferro che vi rapì bambini
donna t'ha ricongiunta al santo
tra le pietre scagliate allo sbarco del manto.
Ora intoni il tuo inno senza più cantilena
mentre segui devota il busto d'argento,
dai balconi di rose petali al vento.
E rinasci ai miei occhi catturati fra tanti
manifesto straniero di nuova bellezza
come un infante esposto alla sacra carezza.