Al decimo rintocco
Da quando mi hanno ammesso in monastero, dopo essere rimasto orfano, è così: al decimo rintocco della campana, Pasquale interrompe qualsiasi attività stia svolgendo per... [Ascolta Al decimo rintocco su RaiPlay Sound!]
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Scànt’ di Natale
Giuliano torna in paese il 24 dicembre.
Al posto degli aranci che, prima di essere sradicati per fare spazio ai tavolini del Bar Baro, davano palline succose e profumate, nella piazza nuova trova un finto albero di led rossi. E una finta carrozza di led gialli, trainata da due finti cavalli di led verdi, che ricorda alle bambine l’importanza di fingersi principesse (anche) durante le feste. «Che siano, almeno, la slitta e le renne!», pensa Giuliano. Attorno, shopper in mano, la maggioranza sembra felice. Giuliano, invece, ha paura: uno scànt’ di Natale!
Il portale d’ingresso al borgo vecchio è oscurato da un trionfo di led blu. Dietro mille lampadine scintillanti potrebbero esserci ancora i tufi che Giuliano vorrebbe ammirare. Ma anche qualsiasi altra cosa: mattoni stile industriale; listelli stile scandinavo; vetri stile grattacielo; ceramiche stile casa Batlló. Persino lamiere stile stalla, bugnato rustico o bugnato liscio. «Anziché esaltare, si copre!», pensa Giuliano. Attorno, fotocamere in mano, la maggioranza sembra felice. Giuliano, invece, ha paura: uno scànt’ di Natale!
A pochi passi dalle fontane seicentesche, un amico si avvicina. Dice qualcosa, ma la musica molesta dei locali rende impossibile l’ascolto. «Anziché allietare, si assorda!», pensa Giuliano. Attorno, stuzzichini in mano, la maggioranza sembra felice. Giuliano, invece, ha paura: uno scànt’ di Natale! L’amico si congeda: «Tanti auguri a te e in famiglia!». «Quella stretta o quella allargata?», pensa Giuliano: «Di fatto o tradizionale?». Attorno, mani in mano, la maggioranza sembra felice. Giuliano, invece, ha paura: uno scànt’ di Natale!
Neanche il Duomo è di conforto: senza chitarre e con poco da stringere in segno di pace, i banchi quasi vuoti della navata centrale portano alla mente chi non c’è più. «Qui sedevano sempre Emanuele e Binnarda!», pensa Giuliano. Attorno, il corpo di Cristo in mano, la maggioranza sembra felice. Giuliano, invece, ha paura: uno scànt’ di Natale!
I chinuliddri del post veglia potrebbero addolcire la pena. «Peccato che nessuno li faccia più con noci e mostarda!», pensa Giuliano. Attorno, calici in mano, la maggioranza sembra felice. Giuliano, invece, ha paura: uno scànt’ di Natale!
«Neanche una briscola!», pensa Giuliano. Attorno, bastoni in mano, la maggioranza sembra felice. Giuliano, invece, ha paura: uno scànt’ di Natale!
-Scànt’: paura, trasalimento, spavento.
-Chinuliddri: chinulille (dolci tipici inseriti nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali).